CLAUDINO
DATA PUBBLICAZIONE 24 APRILE 2012
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amico ARTURO
Da qualche tempo, un mio amico di uscite in montagna e in MTB, Alfredo, mi proponeva delle uscite. x vari impegni, leggi canoa, continuavo a rimandare, fino a domenica 22 quando mi propone un bel giro di circa 30 km tra la Val taleggio e Morterone! Cavolo, tra 2gg devo partire in spedizione con il kayak, ma dai ci vado! Non si vive di solo kayak! Il sabato sera precedente torno tardi, le tre e non sono più abituato, ho bevuto anche qualche bicchiere, ma sono in buone mani: Alfredo e' tornato alle quattro...
Non preparo nulla- barre energetiche, abbigliamento pesante, etc-, tanto giro veloce e siamo quasi a maggio!
Partenza, mega temporale in strada e, sorpresa, nevica pure e ci sono tre gradi. Mmmmm, lungo la strada incontriamo alcuni del Cfm e non, che si stanno imbarcando sull'Enna basso che promette un bel livello , ma l'obbiettivo oggi e' Mtb e Mtb sia! Arrivo ad Olda, partenza una bella salita di circa 10 km su asfalto che arriva al culmine San Pietro ! Fa freddo, le gambe non ci sono , ma sono molto soddisfatto! Prendiamo un the caldo e il gestore del locale ci sconsiglia di continuare x via della neve etc. Ma Alfred vuole continuare comunque e, seppur non convinto, si continua! Discesa su sterrato; fango, neve bella tecnica, ma divertente verso Morterone . Arrivati, si potrebbe tornare verso Olda, ma x completare il giro bisogna salire verso pasPianello a quasi 1400m dietro al Resegone! La salita di sterrato e' un massacro, iniziano le prime crisi di fatica e zuccheri, ma piano piano siamo in cima! Spettacolo stupendo a 360° di montagne pianura e cielo azzurro... Che figata, giù in discesa a concludere il giro...
Ritornati a Morterone, complice la stanchezza, non troviamo bene la strada che dovrebbe farci passare dall'altra parte della valle! La caratteristica di Morterone è quella di essere il più piccolo comune d'Italia e con una sola strada carrozzabile di 16 km di tornanti che lo collega con Lecco. Dalla parte opposta alla Val taleggio! Tanto abbiamo le descrizione dettagliata del percorso, mica ci perderemo e poi basta chiedere, peccato che non becchiamo un cane, gli unici due erano turisti! Ma piano piano vediamo i vari segnali, discesa nel prato vasca da bagno a cui girare, segnali bianchi e rossi del Cai e discesa nel bosco verso il torrente con le bici in mano.
Con non poca fatica arriviamo in fondo ad una goletta dove due piccoli torrenti dati per secchi, in realtà, hanno una bella acqua e per attraversarli ci si bagna pure i piedi. Andiamo a dx ,noo!,a sx, no, dritto e dopo varie indecisioni ci arrampichiamo bici in mano per circa un km e mezzo nel bosco in salita su sentiero poco battuto, pieno di foglie ed esposto -e veramente stanchi. Ma la speranza è che davanti a noi c'è la strada giusta, la vedo in parte anche con il GPS... anche se le descrizioni del percorso non ritornano.
Giunti sulla cresta con meno di un'ora di luce ed esausti, vediamo la nostra meta davanti a noi, Olda, peccato che tra noi e l'arrivo ci sia una profonda gola. Sconforto, malessere,disagio... veramente una brutta sensazione. Alfredo propone di scendere per la gola,ma, ripensandoci, è meglio tornare su nostri passi, torniamo a Morterone con la scarsa ora di luce, percorso al contrario ma in discesa, sempre faticoso e pericoloso, agganciamo una cella telefonica che ci permette di avvisare casa e chiedere di venirci a prendere per recuperare la macchina, peccato che tra Morterone e Olda ci sia 1 ora e 30 di curve.
Ritornati sui nostri passi vedo un camioncino da magut, una casa e una luce, mi gioco il tutto per tutto, busso, esce Arturo che ci dice che 2, 3 volte all'anno qualcuno si perde... dietro un giusto compenso ci riporta alla macchina.
Morale: prima di qualsiasi avventura, informazioni, equipaggiamento e una buona dose di culo.
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