FEDE
DATA PUBBLICAZIONE 5 MARZO 2014
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Dato che nessun coraggioso ha ancora scritto niente a riguardo, mi faccio avanti io. Senza farla troppo per le lunghe (in realtà la farò per le lunghe), siamo Io, Rino, Carlo, Otto, Mike, Susanna, Daniele (compagno di Susi).
Dopo alcuni tentennamenti sulla destinazione da raggiungere (si sentono nomi come l’Orba, lo Scrivia, il Ceno…e non vado avanti) optiamo per un relativo “tranquillo” Taverone.
Telefonicamente siamo in contatto anche con alcuni Pavesi che ci raggiungono all’imbarco dove troviamo un bel via vai di persone, come l’immancabile Vladimiro con la sue prole, che fin da quando era in fasce, ha iniziato a plasmarlo per far si che diventi un fortissimo canoista. Già ora (credo abbia una tredicina d’anni) fa barba e capelli (tecnicamente parlando) a un po’ tutti quelli del CFM…
Bando alle ciance…In acqua siamo in 9. Il posto è da favola, tutto completamente ingolato. Ma non come lo può essere il Trebbia. Per molti tratti del fiume, le pareti sono proprio verticali e larghe veramente una manciata di metri. Nelle foto potete vedere un passaggio (La spaccatura) così stretto, dove a malapena passa la canoa.
Anyway, la discesa è spettacolare, acqua che sgorga da tutte le parti. Le pareti del fiume sono agghindate in ogni dove da vegetazione nella quale si fa strada l’acqua che si riversa poi nel fiume ad effetto cascata, creando spettacolari giochi di luce (vedi foto).
Parlando un po’ di morfologia del fiume. Con questo livello (medio-basso) il fiume ha la caratteristica di essere “rapida/passaggio” - “laghetto”, anche se i laghettini non sono così grandi e basta appunto un po’ d’acqua in più per renderlo un fiume continuo e più difficile.
Alcuni passaggi di cui tener conto sono il primo buchetto iniziale, la spaccatura…il resto rimane comunque il bel 3/4. Inoltre come sapete ho la memoria di uno scorpione, quindi il resto ve lo racconterà Carlo (vero!?)…
Il primo passaggio era un po’ ostico perché il fiume attraversa prima una bella rapidina, per poi rovesciarsi completamente in un buco che occupa tutto il letto del fiume. Non ci vuole molto visto che se non ricordo male in quel punto il fiume è largo un paio di metri.
Il punto migliore dove passare era a dx, sopra una bananina che si veniva a creare. Daniele, un pochino inesperto, è andato tutto a sinistra ed è stato mangiato dal bucone. Quel buco con un po’ di velocità non ti gira, ma se ci fai il bagno dentro non ti molla più, come infatti è stato. Io sono dietro con Otto, che chiudevamo il groppone e Susi e Davide erano proprio davanti a noi. Questi passaggi si fanno praticamente uno alla volta, quindi talune volte non vedi cosa è successo avanti. Faccio la rapidina, arrivo al bucone e vedo canoa gialle e un casco giallo andare su e giù nel buco. Sono molto veloce, quindi cerco di evitare di prendere con la canoa Daniele, urto la sua canoa e la spingo fuori. Sono a valle del passaggio, a 2/3 metri da Daniele. Però non lo vedo più. Susanna mi urla “DOV’E? DOV’É?” e io “É ANCORA DENTRO CAZZO!”. É nel buco, non si vede però, non risale, continua a girare…sotto…Io non riesco a raggiungerlo, il passaggio è stretto e l’acqua non mi permette di risalire. Ero inerme in quel momento. Voglio tirargli la corda dalla canoa, ma ho paura tirasse dentro anche me. Credo sia rimasto sotto almeno una decina di secondi. Arriva Otto, fa il passaggio, in qualche modo lo urta, volendo o non volendo e Daniele esce…stremato, tossendo, ha bevuto un bel po’…si accascia su una roccia, cerca di riprendere fiato, si vede che fa fatica…a fine discesa ci racconterà di aver avuto un bel po’ di paura e che da solo non sarebbe riuscito ad uscire…
Dopo questo cupo racconto, torniamo a qualcosa di più vivace. Il fiume alterna bellissime rapide e passaggi, con piccoli saltini molto divertenti e passaggi con lingue d’acqua che ti sballottano a destra e a sinistra.
Arriviamo alla spaccatura. É un passaggio molto stretto. Con un po’ di ritorno. Se arrivi moscio ti gira. La difficoltà è sia prima che dopo. Prima hai una bella rapidità che potrebbe destabilizzarti, farti perdere la concentrazione e sbagliare l’impostazione del passaggio. Dopo non hai spazio per pagaiare e dunque se hai poca velocità, rischi di farti richiamare dal buco.
In ogni caso tutti quelli che l’hanno fatta, l’han fatta bene.
A metà percorso esce anche il sole, come profetizzato da Susanna. Che figata…sbarluccichii da tutte le parti. L’acqua che scende dalle pareti di roccia brilla, creando un’atmosfera quasi fiabesca.
Il fiume non cala di difficoltà rimanendo sempre sul 3/4 fino alle fine.
Allo sbarco ci aspetta una bella camminata con canoa in spalla, in salita, per le viuzze della città di *** (chi si ricorda il nome)…
Chiudiamo la giornata con una buona birra artigianale di Daniele e Susanna e una colomba portata di Rino, offerta gentilmente dal Revedendo Mike…GRAZIE MIKE
Un grazie a tutti, al Carletto per le foto, a Susanna per il sole che ha portato, a Daniele per la birra, ai Pavesi per i consigli in fiume e la loro simpatia, a Otto per aver tirato fuori Daniele, ad Alessandro per i filmati, a Mike per averci assicurato che la colomba fosse buona assaggiandola prima di tutti, a Rino per avermi (fisicamente) portato sul fiumiciattolo e a Federico per aver mangiato e bevuto a sbaffo…GRAZIE
(immaginatevi se ho dimenticato qualcuno…)
Ciao a tutti,
Fede
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CARLETTO
DATA PUBBLICAZIONE 5 MARZO 2014
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...bel racconto fede, a dire il vero pensavo non ti fossi accorto del paesaggio...
aggiungo solo che eravamo in (10) e non 9 ...ah ah ah
Il Taverone è un bel torrentello, un classico dell'appennino, un terzo/grado comunque da non prendere sotto gamba, si è comunque in gola e anche se la strada è poco sopra e diffilmente raggiungibile se non in alcuni punti.
La cosa bella è che ci siamo trovati con due telefonate noi del CFM, il Cassano e i ragazzi di Pavia, anche i acqua il gruppo è sceso ordinato e preciso.
alla prox belli decisi
p.s... il canoista A del CFM ha fatto il bagno nella prima goletta, il canoista B del CFM ha fatto il bagno nell'ultimo passaggio carino...a voi capire di chi si tratta, il canoista C del Cassano ne ha fatti tanti invece.
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