CINZIA
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Il Gruppo
Carletto, Luca, Michi, Ivo , Gigi, Gianni, Antonello,Enrico e io.
Un gruppo splendido. Gente tranquilla, attenta, piacevole e in gamba. Mi sono sentita protetta e coccolata da tutti.
Grazie a tutti davvero!
Il Dezzo
“… arriviamo al passo della Presolana, lo oltrepassiamo e si vede la valle in cui scorre il Dezzo, si vedono le gole. AIUT! In compenso la mia di gola si blocca in uno spasmo da stress! Il torrente ovviamente non si vede ma la valle è incredibile, selvaggia, sprofonda in un abisso dove immagino scorra il fiume. Non si riesce a capire se sia una giornata tranquilla per il Dezzo o se le sue acque siano imbizzarrite. Sicuramente la mia di giornata non è per nulla tranquilla. La sensazione, vedendo i fiumi della valseriana solitamente secchi e invece ora con bel livello d’acqua, è che il Dezzo sarebbe stato bello allegro (LUI! Il Dezzo!).Speravo in un ‘allegro ma non troppo’ …Con il senno di poi: quel livello è stato una manna. Con meno acqua sarebbe stato un macello da incastro.
L’incontro con gli amici
(scena buffa)Carletto non fa in tempo ad accennare nulla che appena ci salutiamo, Gigi e (qualcun altro) di getto esclamano: “Oh ragazzi oggi il Dezzo non è come l’altra volta! Oggi di acqua ce n’è!” E l’affermazione che poteva anche sembrare moderata viene enfatizzata dal gesto dei pugni serrati e le facce cariche di adrenalina, poi l’affermazione si ripete ‘bel livello oggi!” A quel punto Carletto dice (giusto per tentare di ridimensionare) : ”Beh livello giusto! no?” non doveva dirlo! Gigi risponde, sempre con i pugni belli stretti e il sorriso gasato.. “no no! TANTO COSI più del giusto!” e indica con le dita circa un 10-15 cm in più.Carletto tira una gomitata a Gigi (che ovviamente a me non passa inosservata) Gigi si accorge di un problema (IO) si gira mi guarda si rigira dagli amici e poi mi riguarda “NO NO MA TRANQUILLO EH!! ASSOLUTAMENTE LINEE BELLE TRANQUILLE! NO NO! DAVVERO! PULITO!)
Opera di convincimento
".. saliamo in macchina andiamo all’imbarco, scarichiamo le canoe, dico a Carletto “La mia lasciala pure su io NON ENTRO” (quanto mi è piaciuta la determinazione con cui ho pronunciato quella frase!) maaaaalè ! 8 uomini intenti a convincermi “che è assurdo ..che non posso perdermi una simile perla (dentro di me ”Posso! Posso!”) …mi dicono che con un gruppo simile non posso non entrare, che si farà discesa tranquilla (“tranquilla? Che eufemismo!”) che di qui che di là…” io li guardo seria annuisco e affermo “NO grazie meglio per voi se non scendo”. A quel punto il Pantegana interviene deciso “Cinzia se il tuo istruttore ti ha portato allora scendi!” Troppo determinato! Mi sono sentita una piattola. A quel punto cedo “OK! Va bene scendo” mi giro decisa e vado a preparami (dentro di me soloun’imprecazione e poi…il nulla!)"
L’imbarco
Ci imbarchiamo. Prima però Enrico si gira e dice “ Sembri più tranquilla di me” Io mi giro seria lo guardo fisso negli occhi e riesco solo a dire “sembro!” Poi mi indicano il punto da dove passare “Ecco vedi traghetti vai li devi solo stare attenta a quei rami, il passaggio è stretto, tieniti bene sulla destra, fai quel saltino e via…”Anche in questa occasione, mi giro seria guardo fisso Gigi (o Gallizi) e dico: “ma questa è la prima rapida di cui parlavate?)Mi guarda, non sapeva come dirmelo, mentre mi parla volge lo sguardo in giro per boschi evitando di guardarmi negli occhi…”eee…mmm….be…..veramente” gli dico subito “QUESTO E’ SOLO L’Inizio!” E lui con un accenno di sorriso “Ecco si è solo l’inizio” OK . Scendo per fortuna seguendo pante e carletto, che fanno una linea opposta risparmiandomi il primo approccio con i rami.
Scouting
Arriviamo quasi subito alla 1^ rapida impegnativa. E qui voglio essere convincente: Faticoso ma bello! Bello capire come si affronta una discesa seria e in sicurezza. Costruttivo capire cosa vuol dire fare scouting. Abituarsi a scendere dalla canoa per guardare la rapida, cercare di capirne i passaggi, individuare le linee da percorrere, fissare e memorizzare i riferimenti da ricercare una volta risaliti in canoa... Interessante vedere come si dispone il gruppo lungo la rapida per fare sicurezza. Si è faticoso ma costruttivo epiacevole vivere questa esperienza. I veri corsi avanzati sono questi. Sul campo. Assimili TUTTO. Tutto quello che si può raccontare in un corso e tutto quello che non riesci a raccontare in un corso.”
Il bagno
Parlavano di quella rapida come la 1^ impegnativa seguita da una seconda che doveva arrivare. VI DIRO’ nel tratto tra la prima e la seconda c’era solo una sequenza incessante di passaggi impegnativi e manovrieri da ritagliare tra un massone e l ‘altro. Vuoi la tensione vuoi l’affanno mi rendo perfettamente conto di essere in un punto relativamente tranquillo, l’attenzione viene meno e mi ribalto. Picchio, non ho fiato, non tiro l’eskimo ed esco.. In piedi tenendo la canoa e mollando invece ahimè la pagaia! Che per fortuna si incastra e riescono a recuperare facilmente altrimenti.. ciao werner!
Il trasbordo
Rimonto, riprendo l’incessante slalom tra massi e arriviamo alla 2^ rapida più impegnativa. Ci si ferma, la si guarda molto attentamente, tutti si prendono accuratamente il tempo di studiarla. E’ incredibile la guardo, la pendenza è notevole e presenta passaggi tecnici che segnano il dislivello importante di quel tratto. Carletto mi guarda e mi dice con calma “ questa è seria ancora più impegnativa dell’altra, la puoi fare ma se non te la senti puoi facilmente trasbordare” io capisco e trasbordo.Ci voleva energia e decisione, era bella lunga e impegnativa. La trasbordo volentieri. La guardo da sotto. il dislivello fa impressione! Loro la fanno egregiamente.
La terza rapida
Difficile dire quando finisce una rapida e ne inizia un'altra. Il tratto alto del Dezzo è continuo. E' pendente. E' incasinato! Ma Alcuni punti lo sono di più. La terza rapida parte con una curva a destra, uno sbisciolamento tra massoni e massi sparpagliati, linee difficili da individuare che confluiscono nel passaggio finale, un lieve restringimento e un salto alla base del quale si intravede un grosso masso semisommerso, che con tutta l'acqua che gli cade addosso è avvolto da sbruffi e schiuma bianca. Il salto ha un bel dislivello ma alla fine si rileva che il masso in fondo è innocuo . Lo puoi superare sfiorandolo e seguendo una traiettoria decisa a sinistra, oppure a destra oppure passandogli sopra purché la canoa non ci finisca addosso di taglio. Ok! Dopo esserci soffermati parecchio a visionare la rapida si parte uno per volta: chi a destra, chi a sinistra, chi centrale, chi provando linee nuove ma poco adeguate come il tentativo di Luca tutti alla fine superano il passaggio. Rimaniamo io, Carletto ed Enrico. Andiamo su, Carlo parte e sparisce dietro la curva ..attendo..attendo..attendo...e alla fine parte Enrico e sparisce dietro la curva.. attendo ..attendo..attendo.. mi sento sola e parto e dietro la curva osservo con immenso piacere il Carletto che mi aspettava per curarmi. Il mio sguardo si sposta velocemente alla linea da tenere tutta rasente la sponda destra e vedo il pante che fa da vedetta sul masso che domina il salto. Arrivo salto centrale e passo indenne. Tutto ok! Parte Carletto e pennella la rapida..eeeee… fine della rapida !
L’incravattamento
Dopo altri tratti manovrieri...ad un certo punto il fiume inizia a mollare, non ha più rapide importanti. Ma io sono cotta! Combino la mia cazzata! ( che due palle, lo sto prendendo per vizio) mi incravatto in un passaggio stupido, esattamente la stessa tipologia di cravatta dell’orba ed Enrico mi scravatta. Mi libero un po’ sbilenca e mi giro subito. Sono praticamente ferma, esco dalla canoa rimonto e riparto.
Fine della discesa
Usciamo finalmente dalle gole boschive. Come vedo una staccionata gioisco come una pasqua! E dico “RAGAZZI MO ESCO!” E loro mi guardano perplessi “Ma se siamo arrivati! 200mt e c’è il ponte del paese, qui non c’è più nulla!” e io “NO NO NO! NON CE LA FO PIU’” Luca capisce e mi concede l’uscita “ma si dai vuoi uscire? Tanto è finita esci pure dai” IO: grazie! grazie! grazie!
Pic-nic
quello che ci aspettava allo sbarco è idilliaco. Oltre al bel paesaggio (la valle della Presolana è stupenda, la montagna è stupenda!) , la bella compagnia a quel punto tutti rilassati e soddisfatti e un pic-nic offerto da Gianni e Gallizi…. Spettacolare! Salame, formaggi , birra artigianale, torta e strudel! E le nostre risate.
Conclusione
esperienza forte, sofferta, intensa, costruttiva e bella
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