Come riassumere questa splendida 3 giorni?
Partenza puntuale da quel di Cernusco, sfila veloce l'autostrada (per me di più, dato che ho anche dormito), spuntino e si arriva veloci veloci a Kobarid (Caporetto).
Lì impariamo la prima parola in sloveno, suona un po' così: "karambolje", incidente. Un incidente, infatti, blocca la strada per Bovec.
3 ore di attesa prima di riaprire la strada...
Chiediamo consigli in loco e piuttosto che attendere, ci gettiamo li vicino per la prima discesa in kayak, un primo/secondo grado, che inizia alla fine del "Kilometro 9".
Lo battezziamo "Kilometro 10" e lo percorriamo con piacere. Ci godiamo uno splendido paesaggio.
La seconda parola che impariamo è "vala" (grazie), le persone che ci hanno indirizzato se la sono meritata!
La sera ci godiamo una cena tutti insieme e poi ci gettiamo a nanna.
Il giorno successivo, colazione all'ingrasso, e preparazione per l'imbarco.
Il CFM, puntualità svizzera, è al gran completo e già bardato. E inizia la discesa.
Si parte da un primo/secondo grado all'imbarco, per arrivare al terzo/quarto nel tratto delle cave.
Grazie a Alby, il mio angelo custode in questi giorni, risalgo sul kayak ogni volta che sono stanco, riemergo dalle acque in corrente sfinito, arrivo a destinazione intero...
Grazie davvero, sono in debito con Alberto anche di diversi kayak pieni d'acqua...
Nonostante la fatica, comincio a usare meglio le pance.
La sera ci si ritrova tutti insieme per una altra lauta cena.
Ognuno racconta "la sua Soca" e tante altre cose: ho così modo di conoscere meglio le persone con cui sto condividendo questa fantastica avventura.
Il terzo giorno, colazione allo sfascio, e ci si ritrova al ponte di Prijon. I più esperti si lanciano sul "Km 9", i meno esperti e le loro guide optano per la Koritnica: il percorso è splendido e stretto, l'acqua è bassa e sempre turchese.
Io scopro molto tadi, che le onde si possono sfondare, ma i sassi no.
Proseguo applicando i miei astrusi concetti... li abbandono al quarto bagno.
Da lì in poi comincio a guardare dove voglio andare e non più il sasso: le cose vanno decisamente meglio.
Dopo la confluenza della Koritnica nella Soca, le acque si calmano e il percorso si apre a panorami più ampi.
Traghetto, appoggio, circolare e propulsione, mi esercito un po' fino allo sbarco.
Poi il diluvio...
Sotto il temporale carichiamo i kayak, sotto una pioggerellina ci cambiamo, sotto un tetto ci beviamo una birra insieme a Stefano "Valtellina", Valentina e famiglia.
Conosco meglio anche Stefano, e lo ringrazio per avermi seguito in diverse occasioni in fiume.
Il pomeriggio si fa tardo e noi ci infiliamo nella Rav4 diretta a Milano.
Rientro pacifico (io, giustamente, un po' ho dormito), cena, pieno e via... scarichiamo i kayak alla sede.
A casa una doccia veloce, poi nel letto mi addormento. Chiusi gli occhi, mi culla ancora un'acqua di colore turchese...
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